Benelli è il progetto di Leonardo Spampani e Claudio Marciano, nati a Grosseto ma distaccati a Bologna per musica/studi/lavoro. Nell’estate 2018, terminato un altro progetto comune, si trovano a comporre nuove canzoni, più per bisogno che per un fine preciso che diventeranno un disco in uscita in autunno per Manita Dischi ed impreziosito dalle collaborazioni con Hyppo (Keaton), Cimini (CIMINI) e Carota (Lo Stato Sociale). Le influenze provengono soprattutto dal pop italiano anni 70/80 (Dalla, Battisti, Gaetano), dal Brit Pop e dalla scena indie rock internazionale (Vampire Weekend, the 1975, Phoenix), mentre i testi si propongono come un racconto di difficoltà e situazioni tipo che vedono come protagonisti i più classici ventenni/trentenni, in bilico tra studio, lavoro, ideali, soldi, amici, amori. Dopo la pubblicazione dei primi 2 singoli Rossa e Firenze l’11 giugno è uscito 25, prodotto registrato e mixato al Donkey Studio, di cui oggi vi mostriamo il video in anteprima.
25 è una canzone che parla della nostalgia del passato e della paura del futuro, al punto di voler rivivere anche i momenti più brutti pur di tornare a quell’età in cui si vive tutto con leggerezza. Nel passato di quello che ora è il progetto Benelli ci sono tantissime persone e questo video è un omaggio ad ognuna di loro. L’idea è quella di mettersi davanti ad un computer, far partire una canzone e iniziare a spulciare tutte le cartelle alla ricerca di foto/video vecchi e meno vecchi, quelli dei concerti, delle serate o di qualsiasi momento insieme, perché è una cosa che facciamo tutti nei momenti vuoti. Lo spunto è davvero merito dell’articolo di Vice “Le cose che non puoi più fare dopo i 25 anni”, che compare nel video. Il videoclip è self/house made e, per così dire, in piano sequenza, con qualche aggiustamento finale di Matteo Bresaola.
Appena nata si chiamava “Stampelle”, perché racconta del periodo in cui uno di noi due si era rotto una gamba ed era semi bloccato al letto. Da lì, lo spunto di ripercorrere vari avvenimenti (più o meno piacevoli) del passato, ma soprattutto la sensazione che può dare riviverli anni dopo, il tutto nell’ottica del diventare grandi e responsabili (un passo che per noi avviene simbolicamente ai 25 anni). Una cosa tipo “quanto sarebbe bello tornare indietro, anche rivivendo cose brutte, pur di rivivere quelle belle”. Di conseguenza, l’arrangiamento è più semplice e diretto, le chitarre sono protagoniste, ma poi arrivano i piani e le tastiere di Carota che rendono tutto più psichedelico.
(Benelli)