Sono senza ombra di dubbio uno dei, se non il gruppo rivelazione del 2019 italiano. Stiamo parlando di I Hate My Village, il progetto che nasce dall’incontro tra Fabio Rondanini alla batteria (Calibro 35, Afterhours) e Adriano Viterbini alla chitarra (Bud Spencer Blues Explosion e molti altri) accomunati dalla passione per la musica africana e dall’esigenza di dare voce alla loro ricerca del “groove perfetto”, e si completa con la partecipazione di Alberto Ferrari (Verdena) e Marco Fasolo (Jennifer Gentle). Questa “super-formazione” ha pubblicato, a gennaio, l’omonimo debut album per La Tempesta International, seguito dal primo singolo, intitolato “Tony Hawk of Ghana” di cui, di recente, è stato pubblicato il videoclip di per la regia di Giorgio Testi (Blur, Rolling Stones, Pixies, Afterhours) e con le animazioni di Donato Sansone (Afterhours, Subsonica e Verdena).
Il festival, organizzato dall’associazione di promozione sociale Gli Amici di Robi, grazie al supporto del Comune di Cremona e alla collaborazione con La Valigetta, prenderà il via ufficialmente stasera, giovedì 4 luglio, con i concerti di Rkomi, Chadia Rodríguez, Fuera, Tauro Boys e al Tropical Pizza Soundsystem (Nikki e Aladyn). Giunto alla sua quinta edizione, per quattro serate ad ingresso gratuito, si alterneranno sul main Kiwi stage e sull’Aquarius stage circa quaranta tra artisti e band tra cui nomi del calibro di Motta e Franco 126.
Per l’occasione, i quattro pesi massimi dell’attuale scena italiana che formano I Hate My Village, prima della loro esibizione live in quel del Parco Lungo Po di Cremona, ci confezionano una playlist davvero da non perdere.
Adriano Viterbini
Jim James “Here in Spirit”
Di Jim James adoro l’atmosfera sognante, il riverbero, la capacità di fondere soul, canzone d’autore, suoni contemporanei in una formula piacevole da ascoltare e senza tempo
Fabio Rondanini
Paul Simon “50 Ways to Leave your Lover”
E’ un brano che ho scoperto recentemente anche se è un classico. E’ il mio tormentone di questi giorni. Un equilibrio perfetto tra contaminazioni afro-pop e narrativa.
Marco Fasolo
Phil Spector “I Can Hear Music”
La purezza di scrittura nell’immediatezza che il provino lascia trasparire. L’eternità di una melodia ricercata e semplice ed accessibile nel contempo. Una visione inseguita minuziosamente in ogni suo passo, catturata come in un’istantanea prima ancora di divenire idea.
Alberto Ferrari
Drake “That’s How You Feel”
Semplice, ipnotizzante. Mi dà la sensazione che stia sempre per accadere qualcosa..ma non succede…