C’è chi lo ama, Chi lo detesta, chi lo aspetta e chi non ne può più, questo è il Festival di Sanremo.
A poche ore dal mandare in scena le cover e i duetti, la terza serata – che ci ha riproposto tutti i concorrenti in gara – è trascorsa con la giusta velocità, Cesare Cremonini il guest attesissimo, ha regalato un live show da San Siro, Drusilla Foer fuoriclasse, si è mostrata artista a tutto tondo, tra unicità ed eleganza. E poi c’era Amadeus…
Ma veniamo a noi con le pagelle di questa 72esima edizione del Festival:
Giusy Ferreri- Miele 6 +
Apre le danze della terza serata del festival. L’uomo con il megafono le ha prestato appunto un megafono per uno storno in cassa 3. Ritmi ossessivi, ballate del mediterraneo, ma nessuna parola spagnola. Giusy versione tailleur nero confeziona un brano elegante, ma semplice.
Highsnob + Hu – Abbi cura di te 6 +
Sono come i Fiori di Bach.
Convincenti ma non completamente. Leggermente svogliati.
Sonnacchiosi, rilassanti, un po’ freddini.
Fabrizio Moro – Sei tu 5.5
Il sosia di un Johnny Depp a caso che canta una classica canzone di Fabrizio Moro.
Aka seven – Perfetta così 5.5
Ha la voce, ha il sound, ha il flow, non ha la canzone.
Massimo Ranieri lettera al di là del mare 6-
Beh Signor* che dire, Massimo Ranieri è un fuoriclasse. Il tema della canzone è un tema scottante, caro, e che fa male. Ulisse che parte per Itaca. Gli Archi che si aprono e danno un respiro a tutto il brano, ET che grida Terra Terra. Massimo canta co tutt o’ core.
Dargen d’amico 5 +
Abbastanza paraculo da far indossare all’orchestra occhiali da sole di quelli che compravi durante il viaggio di maturità in qualche isola sfigata della Grecia, in quell’estere torrida del 2004, te la ricordi? In grado di far ballare la Riviera Ligure in cassa dritta. Un po’ troppo Lo Stato Sociale Amarcord.
Ma tu fottitene e balla, ok.
Irama ovunque sarai 6 –
Mi convinceva più il video della prova registrata della scorsa edizione, quella che ha seguito dalla camera dell’albergo. Ovunque sarai è a metà tra la poesia di 2 elementare che recitavi mal volentieri al pranzo della domenica da tua nonna a Latina e una preghiera laica. Però che voce!
Ditonellapiaga – Donatella Rettore chimica 6.5
Biancaneve e Crudelia De Mon salgono sul palco con un acid song, che poi si trasforma in un recital Disney, tipo Mary Poppins: “basta un po’ di zucchero e la fame chimica va giù.”
Michele bravi inverno dei fiori 6+
Post capodanno cinese in Sarpi, Michele è la sensibilità fatta a persona, un brano delicato.
Rkomi Insuperabile 6 –
Metti Edward mani di forbici e Fabio de Luigi al moto GP e otterrai Rkomi. Ritornello convincente, le strofe con il fiatone un po’ meno.
Mahmood e Blanco Brividi 8.5
Vi racconto una storia Blanco ha smarrito la sua valigia, allora Achille lauro gli presta i suoi vestiti. Fine.
Brividi è la canzone di questo Sanremo, forse l’unica che verrà ricordata tra un paio di settimane.
Gianni Morandi apri tutte le porte 7 +
Gianni Nazionale, il ragazzo senza tempo, ci inietta una dose di gioia, di sicurezza, di felicità. Ottimista per natura, apre tutte le porte con le sue manone rassicuranti e fa entrare il sole, finalmente!
Consigliatissima nei seguenti casi:
- Mentre perdi il tram, correndo in tutte le direzioni.
- Mentre sei schiacciat* in metro tra la porta e un uomo alto 1.86 circa.
- Quando chiedi un giorno di ferie al tuo capo.
Tananai Sesso occasione 3
Cosa che dicono di lui? “è proprio un bravo ragazzo.”
Elisa O forse sei tu 9 –
Vestita di bianco, trucco alla Sailor Moon, voce eterea. “O forse sei tu” è decisamente da podio, forse il gradino più alto.
La rappresentante di lista Ciao ciao 7.5
Grandi aspettative portano a grandi responsabilità, da non far pesare troppo a chi le subisce. Ve la ricordate la canzone della zia che vive a Forlì e Bla Bla ?
Dance tribali, funk, trasformismo LRDL porta in scena la novità. Toni leggeri per la fine del mondo. Il corpo si elettrifica e balla tutto.
Iva Zanicchi Voglio amarti 5.5
Regina indiscussa della kermesse. Non sbaglia una nota, ah il bel canto nazional popolare.
Achille Lauro Domenica 6.5
Attitudine, asma e ventolin. Domenica post serata al Coyote Club. Faccia da schiaffi e rock’ n’roll. Achille Lauro cerca di redimersi.
Matteo Romano Virale 6 –
Lui un Giovanissimo dalla faccia pulita. La produzione di Dario Faini è la chiave della canzone. Carina, radiofonica.
Ana Mena 4.5
Arrivano i giostrai da Roma Termini e danno vita ad una festa circense, gipsy, dal sapore dei Balcani. Mentre Ana Mena seduta al solito tavolo del bar Oscar di Baia Domizia (Caserta) aspetta un cuba libre per duecento ore, Gino il barista l’ha dimenticato.
SanGiovanni farfalle 4.5
Uguale a tutte le canzoni di SanGiovanni.
Non benissimo, ma nemmeno male male.
Giovanni truppi 8
Ore 1.20 un Giovanni stralunato, forse un filino scazzato (e come dargli torto) si accinge a cantare una poesia incredibile, una lezione d’amore, impegnata e impegnativa. Difficile sintassi, facile empatia.
Emma ogni volta è così 7 –
Emma in Gucci è una di quelle ragazzacce dei cafè chantant parigini. È tutta interpretazione. La canzone in sé? Non so.
Yuman 8-
Voce graffiante, note di piano, cori gospel e pennellate di blues, velata malinconia, ritornello vincente. Gran bella rivelazione!
Le vibrazioni tantissimo 5-
Loro ci provano sempre, ma io ogni volta mi dimentico della loro presenza e questo fa male tantissimo. Dal principio potrebbe sembrare la sigla di dragonball, poi migliora.
Noemi ti amo non lo so dire 6 –
Veterana di Sanremo, le sue canzoni si somigliano un po’ tutte. Evidente appare lo zampino di Mahmood nel testo e di Faini nella produzione. Non memorabile.