Sanremo 2023, massima espressione della cultura popolare nazionale, picchi di share del 60%. La settimana in cui tutt* siamo polemici per dovere e senso civico. La settimana in cui tutt* siamo direttori d’orchestra, critici, giornalisti e tanto altro. Vi vedo con le occhiaie e le pause caffè chiamate solo per commentare il festival negli uffici in De Angeli, ma un po’ ovunque.
Ecco le mie personali pagelle della kermesse, che ha già regalato soddisfazioni in appena 48h. Dalle stecche di Facchinetti che canta in corsivo, agli scippi di Piero Pelù. Salmo in ciabatte sul traghetto per Corfù, contento come un bambino al secondo anno di catechesi la domenica in chiesa. Sclero di Blanco e cringe inferno che si espande. Fiorello che vuole solo dormire e il Fergie Gate. Tra monologhi borghesi, prende forma la 73esima edizione.
Anna Oxa – Sali (canto dell’anima) 5 +
Amazzone del festival, colei che mette in difficoltà chiunque, sarah Jessica Parker in Hocus Pocus. Esordisce dopo il monologo asciugone di Benigni con: “c’è voglia di stare in silenzio” e ha già asfaltato tutti. Lugubre e di difficile comprensione, ma quanta intensità.
Gianmaria – Mostro 5.5
Ma che ti sembro un mostro? Amadeus che lo chiama Sangiovanni, i presupposti ci sono tutti.
Mister Rain – Supereroi 5 –
Coro di bambini ed è subito C’è posta per te. Un po’ zio Fester un po’ Justin Bieber. Mister Rain è al Ronin in Sarpi a fare karaoke di alto livello. Emozionato e tenero.
Marco Mengoni – Due vite 9
Vestito come uno dei Police. Testo di senso compiuto. Marco sa parlare della vita, delle esagerazioni, degli schiaffi, di quello che ognuno prova almeno una volta nella propria di vita. Ritornello in pieno stile sanremese e niente si prende tutto dopo esattamente 10 anni.
Ariete – Mare di guai 4.5
Testo di Calcutta e già parte l’hype. Ed è proprio un classico testo di Edo. Il vento della promenade di Sanremo gioca brutti scherzi e la nostra Arietina è rauca. Sei giovane e non metti la canottiera, aja aja.
Ultimo – Alba 4
Il compagno di banco che non ha passato la versione durante la maturità.
Il vecchietto in fila alle casse che non ti fa passare nonostante tu abbia solo una cosa da pagare e lui due carrelli pieni.
Il tizio che chiude prima lo sportello alle Poste.
Questo è Ultimo. Francesco Cicchella tu invece fai ridere.
Outfit: gli effetti di Mare fuori si fanno sentire.
Coma cose – L’addio 8.5
Hanno tolto il velo, emozionati, complici e più leggeri, nonostante un testo evocativo di ferite aperte da cucire con cura. Come sentirsi single in 5 pratiche e semplici mosse una guida per deboli di cuore. Voci calanti ma quanti lacrimoni.
Elodie – Due 6.5
Cruella devil – cigno nero – sacchetto compostabile? Comunque una Dea. La canzone è radiofonica, riconoscibile. Catchy e giusta: 1…2 …3… Alza! No, non è quella.
Leo Gassman – Terzo cuore 6
Canzone difficile. Mi piace, ma ho l’ansia che tu finisca l’ossigeno Leo. Respira o procurati il ventolin please.
Cugini di campagna – Lettera 22 5.5
Testi de La rappresentante. Inizia un timido Angelo con la permanente perfetta. Una bella canzone da cantare con la tua best di nome Rosaria la domenica mattina in chiesa.
Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato 6 +
“Vai bro” cit Gianni Morandi.
Gianluca si fa un film tutto suo. Di quelli indipendenti, con i dialoghi che non si capiscono. La trama anche peggio. Outsider come sempre, Grignani è spettacolo, ma sbaglia tonalità.
Olly – Polvere 5 +
Autotune imponente, un mix dance e accenno neo melodico. Danze gitane velocizzate dalla cassa dritta.
Collazio – Non mi va 6 –
I figli dei cugini di campagna. La freshness all’una di notte. Me li ricordavo diversi i Neri per caso. Pop puro, chitarra e falò. Bravi regaz.
Mara Sattei – Duemilaminuti 6
Un po’ troppo impegnata visto l’orario. Da approfondire. Dammi duemila minuti è la frase che tutti avrebbero voluto dire almeno una volta al proprio gestore telefonico nei favolosi anni 2000.
Will – Stupido 4 +
Uguale a tutte le canzoni dei ragazzi di Amici. Rappare con forte accento milanese solo se sei Myss Keta, baby.
Modà – Lasciami 4
Un tipico tappeto di fragole.
Sethu – Cause perse 6
Giovanna d’arco dark, Sethu punk gentile. Originale, non di facile comprensione. Da ascoltare in cuffia. Perfetto per il palchetto del MI AMI.
Articolo 31 – Un bel viaggio 7 –
Operazione nostalgia attivata, bella zia! Un brano intenso e genuino, J-Ax si aggiudica la colonna sonora dello spot del cornetto Algida.
Lazza – Cenere 7 –
Su Spotify gira benissimo!
Giorgia – Parole dette male 5.5
Sono passati anni da Di sole e d’azzurro. Una canzone difficilissima che gioca sul fuori tempo massimo. Giorgia perché? Resti superlativa e te la perdoniamo sta canzone un po’ meh.
Colapesce di Martino – Splash 8 +
Colpi di scena. Lame inflitte, precariato e insoddisfazione. Aspettative disattese e malessere generale. Di Martino classe pura. Ironia, sagacia, cazzimma. Il progetto più interessante del festival.
Shari – Egoista 6.5
Dopo una serata a Varcadoro provincia di Napoli. Con lo styling che fa subito Chanel di Gomorra, quando si mette in tiro per la solita partita di burraco criminale del mercoledì sera. Chi vince spara. Si siede al pianoforte e stupisce però.
Madame – Il bene nel male 7.5
Arriva con sicurezza, spavalderia, brutti stivali e spacca. Una canzone ipnotica, confusa e trascinante. Brava Francesca!
Levante – Vivo 7 –
Trasuda hype da quella tutina due taglie in meno, che però sembra sia cucita su di lei perfettamente. Animale da palcoscenico. Vivo è in pieno stile Levante, la più forte? Forse no.
Tananai – Tango 7
Cifra stilistica coerente. Drama queen dello spleen della domenica sera. Sei lì che prepari il pranzo per il giorno dopo e pianifichi gli altri in smart working. Lui/ lei ti ghosta da almeno 3 giorni. Una notte perfetta e poi più nulla. Tinder può far male e giuri di cancellare l’app. Ma poi una notifica e inizia tutto da capo.
Rosa Chemical – Made in italy 7.5
Il cugino di Achille Lauro più snob. Personaggio di rottura, che porta tanti punti alla mia squadra del Fantasanremo. Testo provocatorio, canzone di denuncia.
No ai democristiani. Si al poliamore. Come sei moderno!
LDA – Se poi domani 5.5
Una bella esibizione. Faccia da bravo uaglione, scarpe inguardabili. Ballata onirica piena di sentimenti.
Paola e Chiara – Furore 6.5
C’è odore di Festivalbar. Profumo di abbronzanti e il Canta Tu ad ogni festa. I glitter nei capelli e il lip gloss rigorosamente del Cioè, sei nei primi anni 2000 e non vuoi fare i compiti. Le zie alla festa di Ginevra, bambina egocentrica di 6 anni che avrà problemi con l’alcol. Eccole le sorelline pop con tanto di esibizione già virale su Tik Tok e gli stabilimenti di Riccione. Una bella reunion, che mi fa sentire vecchia dentro, ma anche fuori.