Ci sentiamo poi (Glory Hole Records) è il nuovo lavoro di Moder, una raccolta di frammenti, raccolti di palco in palco, perdendo tempo, occasioni, amici, portafogli, chiavi, numeri di telefono. E’ la telefonata più importante della sua vita ma a cui nessuno ha mai risposto. L’artista ha raccolto ogni pezzo che gli stava nelle tasche e quando non c’era più spazio è entrato in studio. Ogni pezzo è una polaroid che racchiude in sé l’identità del suo creatore, la ricerca di ogni suono, di ogni nota è parte del suo vissuto e del suo DNA. Dentro questi scatti di vita ci sono le figlie, la famiglia, tutto ciò che odia di se stesso. Ci sono la nebbia, gli occhi grigi della provincia, i pub, la vita che ti ricorda che hai un debito da pagare. Ci sono tutti gli errori che forse sono il futuro. Ci sono le canzoni, realizzate studiando i migliori e lavorando come mai prima. Ci sono collaborazioni a cui è impossibile rimanere indifferenti tra cui: Murubutu, Claver Gold, Stephkill e Dj 5L.
In questo disco c’è tutto ciò che potevo dare, ogni goccia di sudore che ho versato. Ora tocca ricominciare da capo Ci sentiamo poi.
Preferirei di no feat. Dj 5L prod. Kd-one
Ho sentito quella strumentale alle 2 di notte, ho preso la penna e ho iniziato a scrivere, ne sono uscite 3 strofe una delle quali non uscirà mai. Sapevo sarebbe stato il primo pezzo del disco: conteneva in sé il manifesto di “Ci sentiamo poi”. Ero e sono stomacato dalla lingua che parla questo assurdo paese, che semplifica, sbeffeggia, mortifica tutto. Sembra un film dell’orrore, abbiamo avuto i migliori pensatori e ci riduciamo così? Questa medietà putrefatta, il salottino dei vecchi famosi, di giovani cortigiani, le conoscenze. “Preferirei di no” diceva Bartleby lo scrivano di Melville, mentre gardava fuori immaginando chissà cosa: ecco datemi un granello voglio ricostruire tutto da capo. Le generazioni precedenti hanno fallito, di qui la citazione della “ballata delle madri” di Pasolini, la mia generazione è scappata da tutto credendo ci fosse tempo si è fatta violentare per i propri sogni ora basta.
Birre in lattina prod. Kd-one
Ascoltavo questa strumentale tornando da Bologna dove lavoravo per un progetto di laboratorio sul rap. Quel giro semplice e malinconico mi fece venire in mente quelle estati che sembravano infinite, dove tutto era nostro e tutto poteva ancora succedere. Invece successe tutto tranne ciò che volevamo. Non ci siamo riusciti amici miei, sparsi per il mondo abbiamo scordato quei dettagli che erano tutto, alcuni di noi non ci sono più, gli altri, hanno scelto solo di morire più piano. Ricordo quegli zaini pieni di birra scadente, i falò illegali, le cartine che scoppiavano e noi che parlavamo attorno a quei fuochi ormai spenti. Ecco mi è rimasta quella fame da lupo, quel gusto per il limite, quelle battute a tutti i costi ma vi ho persi nelle 1000 corse scusate.
Bimbi sperduti feat. Stephkill e Claver Gold prod. Kd-one
Quella notte era un freddo cane, in giro nessuno. Tornai a casa per la disperazione. La cartella di basi di KD-ONE mi salvava spesso la vita. Scrissi 16 barre in 10 minuti, alla frase “manuali di sopravvivenza per bimbi sperduti“ scrissi a Claver: una sua strofa sarebbe stata perfetta. Il ritornello l’inizio lo cantavo io ma non mi convinceva a pieno provai mille soluzioni, invece bastava guardare bene tra i miei amici Stephkill aveva fatto la stessa cosa su “Viale Roma” su 8 dicembre e quel pezzo o diventò la hit del disco. È la canzone più vecchia dell’album era in origine destinata a una stampa in vinile del disco precedente, ma alla fine diede inizio a questo album.
Mentre urliamo prod. Kd-one
Questo pezzo è il mio modo di dire “Ti amo”. Dentro ci sono le bevute, i palazzoni, le notti in giro, ma anche quell’amore che non passa un misto tra una ferita che non guarisce e l’unica salvezza rimasta. La mattina si porta via la poesia e ci riporta al quotidiano e qual quotidiano è tutto quello che abbiamo da difendere. Sono molto fiero di questo Blues/trap i sintetizzatori larghi, il rullante che sembra uno schiaffo, i violini sul finale, la melodia del ritornello. Carne e periferia.
Piccola Iena prod. Badnews
Questa canzone è una dedica a me o meglio al me che aveva 19 anni. Quel Lanfranco si è dovuto arrangiare spesso, accontentandosi degli avanzi, carne che restava attaccata alle ossa, ma quel Lanfranco sapeva ridere e sfidare tutto lui non aveva paura di niente, guardava il futuro e sapeva che al massimo sarebbe andata male, nulla per cui piangere, i drammi sono altri gli avevano insegnato. Ogni piccola Iena deve pensare per sé non ci sono possibilità. Quel pianoforte, che si muove come le onde di un mare nero e calmo ha chiamato quel flow cadenzato, sul ritornello gli appoggi del piano hanno spedito tutto in alto.
Il panchinaro fuoriclasse prod. Kd-one
Il pezzo più rap del disco: stavolta non cerco le lusinghe del mister, dei giornali, ne l’appoggio di chissà quale scena, poi scena un ricettacolo di frustrazione e calcolo…. Stavolta gioco a tutto campo e poi vediamo.
Non ne posso più
Le notti ubriache sono sempre state un grande bacino di pesca per me, questa volta ho voluto scarnificare il pezzo lasciando solo l’essenziale: melodia, testo, groove. Il mio Blues, fatto di metriche veloci e voci grattate. Mi sono chiesto cosa si cerca in quelle notti tutte uguali? credo di aver capito che in fondo quelle notti sono delle prove per capire cosa resta in piedi quando demoliamo tutto quando restano solo i calcinacci. Il kazoo mi è stato suggerito da Duna e Checco Giampaoli serviva una parte di musica, come a dire “stai zitto un attimo”. L’ho suonato io, e sono felice si senta l’omaggio al king dei cantautori “Paolo Conte”.
Dall’altra parte prod. Tony Lattuga
Quando ho sentito questa strumentale sono rimasto a bocca aperta, Tony Lattuga è giovane e pieno di talento ma soprattutto mescola il passato dell’hip hop con un approccio nuovo che non ho mai sentito, aggiungo che è il mio vicino di casa, ho scoperto che faceva musica ascoltando le note che uscivano dal suo balcone. Mentre scrivevo era come un braccio di ferro tra le voci che avevo in testa, cosa resta dall’altra parte? Delle nostre vite votate a questo o quello con il tempo che ci mastica sorridendo dicendo a bassa voce: “E’ troppo tardi”. Ho ancora i margini per zittire tutti? ma sopratutto ora che non mi sento più immortale chi sono? Quello che fa guinzagli per le farfalle.
10, 9, 8 feat. Foreloch prod. Badnews
Il raggae è un genere che amo molto da sempre, e adoro il rap sul levare. Ho sempre trovato che in Italia non si sfruttassero a pieno le possibilità espressive del rap sul raggae. Adoro il raggae perchè unisce una malinconia di fondo al ritmo e perchè non scrivere ballate raggae tristi? E’ un pezzo complesso pieno di citazioni che rimandano alle cose che mi hanno cresciuto: ecco che compare un disco importantissimo per me come “Turbe Giovanili” di Fabri Fibra. Ascoltavamo quel disco a ripetizione nella macchina di Gibbo insieme a i dischi di Bob marley. Ecco quando ho sentito la base di Badnews avevo trovato il tappeto per mescolare Bob Marley e Fabri Fibra, la meravigliosa voce di Forelock (il KING dei cantanti raggae italiani) ha fatto il resto. Non vedo l’ora di suonarla dal vivo.
La musa insolente feat. Murubutu prod. Dj West
Questo pezzo è frutto di un grande lavoro. Da anni volevo fare una cosa con Murubutu con cui mi vedo e mi sento spesso, ma trovare la chiave era fondamentale, per due motivazioni:
1- Vista la stima reciproca volevo venisse fuori un pezzo di cui andare fieri
2- Cimentarsi in uno storytelling con il capo degli storie, non è un’avventura semplice
Il primo passo è stato il tappeto di Dj West, Murubutu mi ha poi proposto di fare un pezzo sulle brigate rosse, unendo l’argomento politico a quello storico. Ci siamo chiesti come si può mettere in palio la propria vita e quella degli altri per un ideale, non è stato semplice scrivere di un pezzo di storia così complicato ogni parola andava dosata e pensata 100 volte. Ne è uscito un brano di cui vado fierissimo e che aggiunge un’ulteriore sfaccettatura al disco.
Notti di catrame prod. Kd-one
Questo pezzo mi emoziona ancora molto, serpeggia al suo interno un baratro che ho fissato tante volte. Chi come me ha avuto un rappoto stretto con la morte sussurrata e sempre molto vicina, sa di cosa parlo. Dentro ci sono sciolte storie d’amore, d’amicizia e sopratutto la sostanziale incomunicabilità delle cose davvero importanti. Scrivere mi aiuta a stringere queste cose e in questo ambiente dove tutti parlano solo di soldi numeri io non voglio diventare ricco ma avere una scelta. In questo guazzabuglio che stiamo vivendo credo che molti la pensino come me. Non ho più tempo per i sogni di gloria, ma ho la fame di un quindicenne che vuole cambiare il mondo.
Assassini prod. Kd-one
E’ un pezzo politico. Siamo talmente attirati dal momento che non riusciamo più a vedere un idea di insieme: il nostro mondo si è condannato a non avere ne aspirazioni ne memoria. Una linea retta verso il vuoto. L’economia fa da sfondo a vite insignificanti che non possono cambiare nulla. Vocalmente ho lavorato in 3 diverse maniere come a costruire dei personaggi che aggiungessero la loro visione. Il ritornello esplode gridato come un’accusa.
Quando torni a casa prod. Il Tenente
Questo è un pezzo così intimo che non so mai cosa dire. E’ una lettera per le mie due figlie, una canzone che possa far capire loro chi è il loro papà. Alcune immagini le ho prese dalla vita quotidiana come quella dei fiori in tasca mettono margherite e viole nelle loro tasche per ricordarsi dove sono state. La base è interamente suonata dovevamo riportare quella delicatezza nella maniera più naturale e organica possibile. Molti mi hanno scritto dopo aver ascoltato il pezzo… una delle frasi più belle è stata quella di un ragazzo che mi ha detto che voleva fare un figlio per capire ancora meglio la canzone.
Frantumato feat. Alex Ferro prod. Kd-one
E’ la degna continuazione di non “Non ne posso più”. Quelle serate piene di aspettativa che finiscono con gente che odi, a bere Drink fatti male… In quei casi il nichilismo e due dita in gola sono l’unica soluzione. Alex Ferro è entrato perfettamente nel personaggio, il pezzo è il più scanzonato del disco ed è molto importante perchè serve a bilanciare le atmosfere.
Bolle di sapone prod. Kd-one
Il tempo passa e ti cambia per sempre, la tour eiffel mi lasciò a bocca aperta nel primo viaggio con la mia compagna. Molto è cambiato ci siamo fatti male ma siamo ancora qui, io non mi sento più così invincibile e lei non si sente più così debole…. Tra i non detti, le litigate siamo sempre stati io e lei a qualunque costo. In questo pezzo ho scritto tre strofe in tre momenti diversi, con tre approcci metrici diversi il beat di KD-ONE ha permesso a me e duna di avere tutte le armi per un arrangiamento complesso e che amo molto.
Tieni il resto prod. Koralle
L’ultimo pezzo che ho scritto per l’album, Koralle è Godblesscomputers ossia Nada il primo dj del mio primo gruppo: “Il lato oscuro della costa”. Chiudere con un pezzo con lui è stato come chiudere con il passato e riaprire nuove porte, Nada è davvero bravissimo forse l’unica base che non abbiamo toccato. Era perfetta per uscire di scena lasciando i soldi del conto e quello che resta.