Girato al Le Roi Music Hall di Torino – storica sala da ballo progettata nel 1959 da Carlo Mollino, che fino alla fine degli anni 70’ ospitò molte leggende della canzone italiana tra cui Domenico Modugno, Mina, Lucio Dalla, Patty Pravo, Caterina Caselli – con la regia di Tommaso Ferrara e la fotografia di Germano Evangelisti, siamo entrati nel backstage di Rrose Sélavy ultimo videoclip, nonchè secondo capitolo dell’epopea allucinata di Vinnie Marakas.
Nel brano, il cui nome è ispirato da l’alter ego femminile di Marcel Duchamp, pubblicato da Dischi Sotterranei, con la produzione di Richard Floyd (protagonista di un cameo da David di Donatello nel videoclip), l’artista cita, tra evocazione e provocazione, personalità storiche, e personaggi letterari per “confondere la sua identità con quella, forse, dell’Umanità intera”, facendo dello spleen un propulsore creativo e galleggiando su sonorità nostalgicamente sognanti dalle poliedriche influenze elettroniche.
“Ne abbiamo parlato per mesi, e non capivo una singola parola di quello che diceva. Ha funzionato.”
Tommaso Ferrara (Regista)“Siamo tutti pesci nello stesso grande acquario. E come in ogni acquario i pesci grandi mangiano i pesci piccoli. E’ un detto antico, e in tutti i detti antichi si cela un incantesimo, un sigillo, un talismano. Lo sapeva Pieter Bruegel il Vecchio, celebre pittore fiammingo che tra l’altro soggiornò a lungo in Italia. Insomma è suo quel disegno del 1556. “Grandibus esigui sunt pisces piscibus esca”: l’anno dopo, Pieter van dar Heyden riprodusse il disegno aggiungendoci questa iscrizione in latino e la firma di Hieronymus Bosch, che era morto sessant’anni prima. Pare che l’irriverente trovata fosse in realtà l’idea dello stampatore Hieronymus Cock, che aveva il nome di un gallo ma la mente ben orientata alle vendite. Beninteso: Bosch amava molto i pesci, e ha inventato il surrealismo ben prima di Breton o di Dalì. Eppure loro lo hanno venduto meglio, così come probabilmente quel signor Cock nel 1557. Quattrocento anni dopo, nel 1957, Gilbert Trigano inaugurava il primo Club Med a Cefalù. Cosa sia più surrealista oggi tra Bosch, Dalì e un Club Med non lo saprei dire, tuttavia, non amo particolarmente i pesci, mi sono sempre stati ostili.”
Vinnie MarakasFoto di Scena @ Lorenzo Ubertalli