Si chiamano Odessa, come la suggestiva città ucraina che si affaccia sul Mar Nero, come dark, nel senso di vicine alle suggestioni retrowave, sono le influenze del loro disco d’esordio intitolato Neon Love e uscito, oggi, 28 di marzo per Fakktory Records. Questo duo che maneggia con sapienza e passione viscerale il synthpop, vede in scena la voce femminile che dà il nome alla band e il dj producer, in arte Deville, di Roma. Per sapere di più di questo progetto “synthwave”, marcatamente affine al mood malinconico degli anni ’80, ma affezionate anche alle chitarre di un comune background rock, gli abbiamo chiesto di raccontarci traccia per traccia il loro Neon Love.

CASSETTE
La traccia che apre l’album introduce con synth vivaci lungo una batteria che ti trasporta immediatamente indietro nel tempo. Vive il ricordo di canzoni messe sul nastro di una cassetta, il regalo perfetto per chi lascia la città, ed è subito un pomeriggio del ’98.

PRIMAVERA ’88
La Primavera è una stagione piena di speranze, una stagione intermedia in cui il freddo e il caldo si mescolano, cosi come i sentimenti ”a temperatura ambiente” che si traducono in questo brano, come un’emozione che congeli in chissà quale posto ti trovi, sotto i fuochi d’artificio prima di andare via.

KODAK
Le cose non sono spesso come appaiono e così anche le persone, questo è il tema portante di Kodak, singolo che preannuncia l’album, lanciato con video ufficiale una settimana prima, disponibile ora su Youtube.

NEON LOVE
Brano che dà il titolo all’album dal concept un po’ amaro che prevede relazioni interpersonali ai tempi d’oggi precarie, riluttanti, tanto quanto le sicurezze di tutti i giorni, tipo una luce al neon che va ad intermittenza.

PIANETA X
C’è una parte di Odessa che ogni tanto torna a respirare alla superficie dei suoi testi, l’inettitudine, l’alienazione, il non sentirsi mai a proprio agio in nessun posto, l’estraniarsi dai rapporti sociali per poi chiedere direttamente all’ascoltatore: Te come riesci a “sopravvivere” a tutto questo?

COSE STRANE
Una traccia dalle venature rock che fa da sfondo ad una storia d’amore perduta nel tempo e nelle parole di chi non ha saputo tenere testa alla parte peggiore del proprio carattere riversato verso l’un l’altro.

POLVERE
Polvere è la consapevolezza di dover tornare ad essere cenere e cessare di esistere, un tema poco colorato che fa da contrasto alla strumentale immersa nella synthwave sostenuta da un basso morbido che ti accompagna coraggiosamente dall’inizio alla fine.

POP CORN
Il profumo di zucchero filato e di popcorn portano ad un ritorno al borgo dov’è  cresciuta la cantante, un tuffo nel passato tra le sale giochi, i cinema, le passeggiate nella vecchia panda e le fiere che riempiono le strade di mille luci d’estate.

ULTIMI ROMANTICI
Essere consapevoli di avere qualche problemino è sempre un passo avanti per far convivere la propria sanità mentale con la sporca realtà in cui viviamo. Essere ultimi e vivere sul fondo può essere anche un buon riparo, dipende dai punti di vista, intanto balliamo.

POLAROID
Il testo più autobiografico fino ad ora, una breve epifania che illumina il cammino a chi si è perso, una piccola spinta per continuare nonostante le bruttezze che la vita può riservarti. Non preoccuparti di ciò che lasci.

BLU BOI
Ci spostiamo sull’elettronica rock, il brano più calcato di Neon Love, che racconta di una breve ma intensa storia d’amore finita per egoismo e disinteresse a colpi di cassa dritta ed addii devastanti.

TROPPO TARDI
L’album si chiude con un mood musicale dal retrogusto malinconico, un tuffo nell’abisso del proprio io che cerca riparo in un sogno fatto di speranza che tarda ad arrivare.