Quante di voi hanno desiderato così ardentemente di avere le mestruazioni, da mettere in scena un teatrino e fingere di essere diventate “signorine”? Ovviamente io!
Ero al mare con le suore con le quali avevo fatto anche l’asilo, ma avevo proseguito fino alle medie la frequentazione della colonia estiva. Siamo ad Anzio, anno 1996, vado in bagno e mi metto l’assorbente che avevo rubato a mia madre la mattina, lo tingo di rosso con un pennarello e mi rialzo le mutande. Dopo poco, chiamo Marisa, la signora che aiutava le suore con i bambini e le dico di venire in bagno con me perché ero diventata signorina. Lei controlla le mie mutandine e vede questo assorbente pieno di sangue. Subito si premura di andare a prenderne uno pulito da darmi e quando torna mi chiede di darle quello sporco così da controllare bene. Aveva già avuto qualche sospetto sul fatto che io avessi indossato un assorbente senza aver mai avuto le mestruazioni in vita mia. Io le rispondo che non potevo darglielo e che volevo che chiamasse mio padre (grande complesso di Elettra su cui sorvoliamo ampiamente). Fatto sta che mio padre arriva e Marisa gli fa vedere questo fantastico assorbente sporco di pennarello. Salgo in macchina con lui che ridendo mi chiede: “ah Giù, ma che cazzo te metti a fa’? M’hai fatto pure lascia’ il lavoro pe venitte a prende pe’ ‘sta cazzata.” Io, con voce fiera e tutta d’un pezzo gli rispondo: “Ah Pa’, ma te pare che ancora non sono donna? Volevo provare l’ebbrezza!”
Ormai mi conoscete no? Se siete nuovi qui fatevi un giro attraverso i miei precedenti racconti di VEGAN LIFE STYLE.
L’estate dell’anno successivo, finalmente, arrivò il mio primo ciclo mestruale, questo tanto atteso menarca. Ero a Succivo, in provincia di Caserta, il paese dei miei nonni. Ero in giardino, giocando a pallavolo con i miei cugini quando, ad un certo punto, sentii un “plonf”…Corsa in bagno, controllai ed ero sporca di sangue. Felicissima uscii e urlai: “Mi sono venute le mestruazioniiiiiiiiiiii Evvivaaaaaaaaaaaaaa!”. Vi lascio solo immaginare le facce dei miei cugini che prontamente mi azzittirono dicendomi che non si poteva parlare di certe cose a voce alta e che loro non ne sapevano niente, erano maschi!Con lo stesso entusiasmo corsi nella casa al piano di sopra, dove nel frattempo i miei genitori, i miei nonni e i miei zii, chiacchieravano sorseggiando un caffè fatto ad arte con la cuccumella (tipica caffettiera napoletana). Gridai con tutta la voce che avevo in corpo: “Mi sono venute le mestruazioni!”. Un attimo di silenzio e poi un boato di gioia da parte di tutti
Finalmente il mio sogno era diventato realtà, ora potevo usare gli assorbenti con e senza ali, i tampax, potevo giustificarmi nell’ora di educazione fisica (perché non mi andava di farla, mica perché avevo fastidi o dolori). I miei genitori comunque mi spiegarono bene tutto e poi, facendo educazione sessuale a scuola, sapevo che da quel momento in poi, sarei potuta rimanere incinta se avessi fatto sesso.
Comunque io ero felice di avere le mestruazioni e quando mi venivano, non avevo problemi a dirlo e a parlarne anche con gli altri. Mandavo addirittura mio padre al supermercato a comprare gli assorbenti. Insomma, non è mai stato un tabù e non capisco perché ancora oggi, per alcune e alcuni, lo sia. È una cosa talmente naturale, come parlare del fatto che abbiamo un cervello per pensare, il naso per respirare o le gambe per camminare.
A tal proposito, vi rimando al post della mia amica due dita nel cuore che spiega benissimo il perché gli assorbenti non dovrebbero essere tassati o addirittura gratis (dal minuto 2.48 al minuto 4.46)
Instagram post by Denise D'Angelilli * May 16, 2019 at 2:55pm UTC
566 Likes, 7 Comments – Denise D'Angelilli (@dueditanelcuore) on Instagram
Facciamo un piccolo salto in avanti. Un po’ di tempo dopo, avevo circa 20 anni, stavo facendo le mie amate ricerche sul mondo vegan, scoprii che le marche che utilizzavo facevano test sugli animali e quindi dovevo trovare un’alternativa. Trovai la coppetta mestruale.
La prima, la mooncup la ordinai da un sito americano di cui nemmeno ricordo il nome, poi dopo circa 6/7 anni le ragazze di TUBA una libreria/caffetteria di Roma su Via del Pigneto, hanno iniziato a venderle.
Finalmente la mia seconda coppetta l’ho potuta comprare in un negozio, ero così felice di non essere l’unica a sapere dell’esistenza di questo prodigioso aggeggio femminile!
Da quel giorno uso solo OrganiCup certificata vegan e morbidissima. Fortunatamente ho un ciclo regolare e un flusso normale, quindi la posso usare anche la notte per dormire, è facilissima da applicare, da rimuovere e da pulire. Sul sito trovate anche un video che vi spiega come utilizzarla. La uso durante i viaggi, se passo una giornata intera fuori casa insomma, mi ci trovo benissimo, spendo un sacco di soldi in meno e non inquino perché una sola coppetta dura anche 8 anni e poi è completamente biodegradabile.
Sul sito di iVegan ne trovate alcuni, oppure se guardate qui hanno da poco messo in commercio gli slip riutilizzabili e lavabili. Sembrano delle normali mutande, ma in realtà sono fatte di materiali traspiranti per assorbire il ciclo mestruale. Proprio come per le coppette mestruali, ne esistono di diverse taglie, per flussi leggeri medi o intensi.
E adesso, dopo avervi dato dei consigli per gli acquisti vegani, vorrei rimandarvi al link di un articolo di una ragazza che seguo da tempo: Violeta Benini LA DIVULVATRICE. In questo articolo spiega molto bene alcune cose che non tutte sanno: come, per esempio, il fatto che il ciclo mestruale non deve dare dolori e averne NON è normale. Leggetelo con attenzione e ricordatevi di farvi sempre seguire da una persona esperta per poter vivere il vostro ciclo come una cosa normale Anche qui potete leggere un altro articolo interessantissimo in merito.
Poi, che io a 36 anni me so già rotta le palle di averlo e vorrei andare in menopausa, è un’altra storia! 😉