Il ritorno di Galeffi è segnato dal suo secondo album uscito il 20 marzo via Maciste Dischi e dal titolo “Settebello”. Prodotto dai Mamakass, è un disco coraggioso, nostalgico, ma al contempo speranzoso che apre le porte a una nuova fase musicale dell’artista dopo una lunga pausa. Il cantautore romano ci ha raccontato della gestazione del suo nuovo progetto, della sua canzone preferita e di piccoli aneddoti che riguardano il suo ultimo disco.

A te che dai un’occhiata, buona lettura:

Partiamo con la prima domanda, ho letto che hai definito il tuo nuovo album come “coraggioso”, cosa vuol dire per te questa parola e cosa c’è di coraggioso all’interno di Settebello?
All’interno di “Settebello” di coraggioso sicuramente c’è la voglia di un ragazzo di mettersi in discussione e di cercare di non scegliere la strada più facile ma buttarsi su altre strade ignote.

Rispetto al tuo primo album Scudetto quali sono le maggiori differenze e/o analogie con Settebello?
L’analogia è la mia penna, il mio modo un po’ “femminile” di scrivere le canzoni e, immagino, la mia voce. La differenza è che “Scudetto” all’interno aveva canzoni più simili tra di loro, questo disco invece amplia la visione musicale.

La tua canzone preferita del disco e perchè?
Cambio idea ogni giorno, adesso come adesso ti direi “Bacio illimitato” perchè è quasi un flusso di coscienza e credo che abbia un mondo tutto suo, slegato dalle dinamiche commerciali. È una ninna nanna che rimanda a un mondo alieno con sonorità che strizzano l’occhio ai Massive Attack, ai Beach House, ai Portishead e a tutta quella corrente lì.

Quanto è durata la progettazione dell’album?
Ho impiegato circa 6 mesi per scrivere le canzoni e altri 6 mesi per registrarle.

Un retroscena, aneddoto di Settebello che nessuno conosce?
Per esempio “Cercasi amore” è stata la canzone che ha cambiato più arrangiamenti poiché è partita come una canzone dance\elettronica, è passata per diventare una canzone intima e acustica per poi diventare la canzone che adesso tutti possono ascoltare. È una di quelle canzoni che prima di trovare la propria strada  ne ha provate  diverse.

 

Ph. credit @ Giovanna Onofri