Siamo stati al Fabrique di Milano per toccare con mano la performance del fenomeno dell’electro pop internazionale Olly Alexander e della sua band YEARS & YEARS e, con noi, in prima fila, c’erano le due vincitrici del contest indetto con l’organizzazione Radar Concerti. Insieme vi raccontiamo com’è andato lo show.
Il live della band britannica – arrivata in Italia per un’unica e imperdibile data – prende il via con “Sanctify” brano perfetto per accendere i riflettori su uno stage colorato e perfettamente creato per un immersione totale, nel nuovo mondo dell’album PALO SANTO.
Le onde pop tra influenze 80’s e dance, synth e batterie elettroniche, cori gospelliani e percussioni tribali abbracciano il pubblico italiano accorso, che, fin dalle prime note e per quasi un’ora e mezza di show trasmette agli Years and Years il suo calore, che prontamente il frontman ricambia incondizionatamente con movimenti tantrici, sorrisi e sguardi amorevoli ai fan che si trova di fronte nelle prime linee.
L’impatto delle atmosfere world pop di “Karma” in apertura, di “Hallelujah” nel bel mezzo dello show o dei brani “If You’re Over Me”, “All for you” e “Play” sul finale caratterizzano la cifra stilistica degli Y&Y ed esaltano l’unicità vocale di uno dei frontman più carismatici e puri che la scena ci abbia regalato negli ultimi anni.
E colpisce che nonostante Olly sia l’evidente baricentro della band, la performance coinvolga pienamente anche gli altri elementi del gruppo con coreografie ed assoli di percussioni tribali, come esaltanti e simpatici siparietti in cui, per un momento, la scena è dei due coristi che regalano al pubblico le cover di “No Tears Left To Cry” (Ariana Grande cover) e “Like A Prayer” (Madonna cover).
Ester e Gloria (le vincitrici del nostro contest, ndr.) non hanno dubbi, i brani più emozionanti, da togliere il fiato, sono stati “Eyes Shut” con Olly al pianoforte e “Palo Santo” con quella coreografia con al centro la luna, dominante sul palcoscenico del Fabrique mentre quelli tutti da ballare “Desire”, “Ties” e la hit conclusiva “King” che li ha consacrati col debut album “Communion”.
Per Ester e Gloria, questo show “è stato adrenalinico e puro divertimento, sia per noi che per loro sul palco”.
E cosa ricorderete a lungo di questa serata?
“Naturalmente Olly e i suoi balletti ma soprattutto la liberta che si respirava. La Band, e il suo frontman, è nota per la sensibilità a favore della comunità LGBTQIA e tutto era riflesso nel pubblico. Un’esplosione di colori, arcobaleni, glitter e soprattutto amore.”