SOTTOTERRA #2 è il secondo appuntamento con il nuovo progetto editoriale di Dischi Sotterranei che vuole portare un nuovo punto di vista sulla scena underground e indipendente italiana. 20 brani di 20 artisti raccolti in una playlist aggiornata il 15 di ogni mese, un artwork a rappresentare di volta in volta la nuova selezione mensile, realizzato sempre da artisti diversi, un contenuto editoriale che esprima di mese in mese un punto di vista nuovo sul tema. Come intuibile dal titolo, la playlist ospiterà tutte quelle nuove produzioni musicali che la crew di Dischi Sotterranei sentirà affini alla propria attitudine e anche quelle espressioni apparentemente estranee al loro mondo ma ritenute rilevanti per il panorama indipendente.
“Questo progetto nasce come narrazione attorno a una playlist Spotify, una raccolta di brani e artisti che scaturisce dalla necessità di porre un’antitesi allo strapotere della selezione tramite algoritmo, meccanismo di natura strettamente commerciale ed omologante” ci raccontano i ragazzi di Dischi Sotterranei che cercano di smarcarsi dal concetto di playlist smaccatamente promozionali. “Il compito di un’etichetta indipendente oggi rimane quello di portare un punto di vista alternativo e qualitativo, vogliamo farlo però con gli strumenti del presente, ma guidati da un criterio di stampo artistico.”
A corredo di questo servizio di “caccia” alle novità più interessanti, viene dato spazio ogni mese ad un illustratore e a un contenuto editoriale che possano arricchire il racconto di ciò che è il senso di appartenenza a una scena musicale o culturale, o di quali riflessioni possano originare dal rifiuto della stessa, dal disallineamento, spesso germe di nuove tendenze.
L’artwork di questo mese è firmato da Luca Salvatori:
Mentre per la parte editoriale il contributo è di Furri Zucchini (Lo Stato Sociale):
“Ricordo la prima volta che percepii ciò che per me era il bug del sistema. Intorno al 2000 la sensazione netta che qualcosa stesse sbordando fuori dal vaso. I Beastie Boys pubblicavano con la loro etichetta discografica “semi-indipendente”, Grand Royal, che tra una miriade di artisti di successo -alcuni di questi anche piuttosto mainstream- firmarono la pubblicazione di un disco che per me cambiò tutte le carte in tavola per sempre: Relationship Of Command degli At The Drive-In. Il loro videoclip di One-Armed Scissors passava in tv, a orari del cazzo ma passava in tv. Inevitabilmente diventò un successo per una certa fetta di pubblico e per alcuni rappresentò un primo riferimento di contro-cultura che già esisteva da anni ma che per noi sbarbi era inaccessibile ed invisibile. Fecero un breve tour in Italia accompagnati da una band punk hardcore torinese, gli Encore Fou. Assistemmo ad un loro concerto al Vidia di Cesena e quella notte, in qualche modo, si segnò la
fine del nostro rapporto con l’estetica di MTV.”
Il contenuto completo è disponibile qui. Siete pronti per la nuova energia che arriva da “SOTTOTERRA”?