Se pensavate di aver conosciuto tutto della moda allora è tempo di stupirvi presentando l’artista Kaimin.
Il marchio newyorkese fondato nel 2016 dalla stilista sudcoreana che porta lo stesso nome è un inno a volumi esagerati e messaggi inaspettati. Esplorando l’idea di bellezza estrema e toccando tematiche come il feticismo, erotismo e le pratiche sadomaso Kaimin rende noto come l’abito non sia altro che il mezzo per evocare desideri subconsci e animaleschi. In questo modo trasparenze, cinghie e aderentissime pelli lucide vestono un’eroina moderna dalle sembianze aliene ed innaturali.
L’abito prende vita intorno al corpo come ignorasse l’esistenza di gravità. Tridimensionalità e forme elaborate sono il frutto di studio e ricerca di tessuti, oltre che lo slancio per avventure inconsuete e dense di provocazione. Nella corrente primavera – estate tonnellate di tulle dai colori pastello che tutto vuole tranne che arricchire di raffinatezza ed eleganza.
L’artista Kaimin, anche direttore creativo, film-maker e attrice, fa proprio uno stile basato su principi del tutto non convenzionali sfidando le regole di genere e di estetica che tutti noi conosciamo proponendosi con forza come una dei creativi più sfrontati ed inevitabilmente strepitosi.