Polistrumentista, compositore, produttore attivo dagli anni ’90 Tommaso Mantelli ha esplorato quasi ogni ambito della musica alternativa, è infatti titolare di molteplici e multiformi progetti artistici, attualmente Captain Mantell, AMA, Licantropy, Kirlian e in passato ‘Si:Pja, Full Effect, Lili, Bleeding Eyes, e militante in band come Il Teatro Degli Orrori, Sick Tamburo e Kill Your Boyfriend.
Con il suo ultimo lavoro 9 Useless Tunes, uscito a fine marzo per Shyrec, ha deciso di spogliarsi di qualsiasi sovrastruttura sonora e tecnica per concentrarsi sulla forma canzone, dedicandosi alla scrittura di un disco completamente acustico realizzato esclusivamente tramite chitarra e voce. Gli unici arrangiamenti sono rappresentati dai soundscape sonori che avvolgevano l’artista durante l’esecuzione (i grilli, il vento, gli uccellini, lo xilofono giocattolo della figlia). Questa purezza si potrà, speriamo quanto prima, riscontrare anche nei live dell’artista che ci racconta “di aver scelto di portare questo disco dal vivo senza amplificazione o uso di elettricità alcuna, preferendo luoghi intimi per condividere le emozioni con il pubblico senza alcun tipo di filtro”.

Per immergerci al meglio in questo prezioso lavoro abbiamo chiesto a Tommaso di guidarci raccontandocelo traccia dopo traccia.

“So di non aver fatto qualcosa di particolarmente innovativo, da qui l’ironico titolo dell’album. Ma so anche di aver fatto qualcosa di vero e sincero e questo mi basta e mi appaga. Spero che qualcuno possa semplicemente ritrovarsi nei miei testi e nelle mie melodie. E poi, mai sottovalutare il potere di una canzone.”

JUST AROUND THE BEND
Il pezzo per me più importante del disco. O almeno quello che mi soddisfa maggiormente a livello compositivo. Nato in un momento particolarmente ispirato. Dalla creazione alla versione definitiva sono passate poche ore. Adoro quando l’ispirazione mi rapisce così. Dico sempre che la mia nuvoletta “me ne ha mandata un’altra”. Il testo parla di come anche i momenti peggiori nascondano un possibile scenario positivo se si è pronti ad afferrarlo. E spesso tutto quello che vogliamo è proprio lì, dietro l’angolo. Di questo brano c’è anche un video girato da eeviac.

EMPTY PROMISE
Una canzone con un messaggio semplice. Le promesse (soprattutto in amore) non valgono niente, sono come scritte sulla sabbia. I fatti e il tempo sono le vere prove, le uniche cose che contano. Lo reputo un pezzo allegro e positivo, quantomeno per una vittima del rock disfattista degli anni 90 come me. In questo disco infatti mi sono riproposto di inserire pezzi meno tragici del solito. Empty Promise è uno di questi.

BITTER SWEET DOOMSDAY
Ho provato ad immaginare le reazioni psicologiche di una persona egoista e spietata che si risveglia unica superstite di una catastrofe che ha sterminato l’intera umanità, con tutto il mondo a sua disposizione ma nessuno con cui condividerlo.

I WILL LEARN
Su questa canzone ne ho un po’ da raccontare. L’ho composta quando ho saputo che sarei diventato padre. Parlo al figlio futuro rivelandogli le mie insicurezze, la mia paura di non essere all’altezza, il desiderio impossibile che fosse lui stesso a indicarci il suo nome, ma soprattutto la mia totale dedizione e intenzione ad imparare giorno dopo giorno come essere padre. Gliel’ho cantata molte volte durante la gravidanza, addirittura in sala parto…Ora Alice ha 3 anni, e mi ha già insegnato tanto. La sera dell’estate scorsa in cui ho deciso di registrarla al Lesder Studio, il mio studio che ho la fortuna di avere letteralmente in fianco a casa, lei è venuta da me con il suo Glockenspiel, uno xilofono giocattolo giallo. Si è seduta vicino a me (lasciando la porta aperta, da qui i grilli in sottofondo) e abbiamo registrato assieme. Sa molto bene che questa è la sua canzone. E così nel disco è finita la traccia con lei che suona, note a caso ovviamente, ma per me assolutamente perfette. Uno strano cerchio si è chiuso quel giorno. Ah, aggiungo che anche l’artwork del disco è suo. Il primo disegno che ha fatto dicendomi: “Questo sei tu papà!”.
Ok, scusate il momento sdolcinato.

NOW AND BEFORE
Un pezzo inedito che ho scritto parecchio tempo fa. Inizialmente volevo “usare” questo disco come contenitore di tutti i pezzi scritti nel tempo ma che per un motivo o per l’altro non sono finiti alcun disco. Erano e sono ancora molti ma nel frattempo ho composto canzoni nuove e la scelta di mettere materiale più attuale mi è sembrata sensata. Il motivo principale dello “scartamento” era spesso che i pezzi erano troppo intimi. Ecco, Now And Before è uno di questi. Un testo molto personale che non pretendo sia completamente comprensibile al pubblico. Un periodo in cui ero bloccato in un loop di menzogne, verso gli altri ma anche verso me stesso, che finiva per prendere il controllo delle mie azioni. Fortunatamente ne sono uscito già da parecchio!

WICH GAME
Un pezzo un pò “Jazzy”. Questo è stato in fatti il suo nome per tutti gli anni che è rimasto nel mio hard disk. Infatti la sua creazione risale alla fine degli anni novanta. Faceva parte della colonna sonora che io e la mia band di allora, ‘Si:Pja (di cui facevano parte anche Nicola Manzan alias Bologna Violenta e Francesco Brini ora Frank Agrario, producer bolognese con una enorme esperienza internazionale), avevamo composto per un film che ci ha messo anni prima di uscire…sinceramente ne ho poi perso le tracce. Ma questa canzone mi è sempre rimasta nel cuore così ho deciso di inserirla in 9 Useless Tunes, suonandola con la mia mediosa e sferragliante chitarra dobro. Il testo parla di come il destino (concetto simbolico) a volte si prenda gioco di noi, di come ci faccia sembrare lumache che imitano una trottola e della necessità di fermarsi a riflettere quando pensiamo di aver perso la strada.

YOUR PLACE IN THE UNIVERSE IS PERFECT
Un momento di contemplazione dell’universo con la consapevolezza che il proprio posto all’interno di esso è unico e perfetto.

IT CAN’T BE THAT BAD
Una canzone dedicata alla mia compagna. Stiamo assieme da 25 anni ed è la persona che mi conosce più profondamente al mondo. Anche io la conosco bene. E nonostante sia di carattere allegro e positivo, spesso si fa abbattere dalle difficoltà. Allora le ho cantato che se una cosa fa male e prende tempo e fatica, alla fine, non può essere così male. Se ho bisogno di tutta la vita per dimostrarti il mio amore, non può essere così male. Ci sono anche riferimenti a cose che conosciamo solo io e lei. Adoro quando un messaggio privato è celato dentro alle canzoni e magari finisce per avere tutto un altro senso alle orecchie degli ascoltatori.

I SMILE
Di questo pezzo adoro la dicotomia tra musica e testo. La musica è semplice e allegra, tre accordi…e tutti maggiori!!!
Il giorno che l’ho registrata c’era un bel sole e ho deciso di registrare all’aperto. Il mio studio è immerso nella natura, in riva al fiume Piave, così posso permettermi di uscire e tirare i cavi per i microfoni. C’erano gli uccellini che cinguettavano (udibili nella registrazione), il sole splendeva e gli alberi erano mossi da un lieve brezza. Questa è l’atmosfera in cui ho registrato. Peccato che il testo parli di morte. Del momento in cui ho realizzato che in un modo o nell’altro è parte della mia vita. Parla di morte e di consapevolezza. Ma in un modo positivo. Infatti in quel momento ho capito di non temerla, di essere fiero di quello che faccio ogni giorno, grato di poter vivere con la mia musica, con le persone che amo e di poter dire che quando morirò lo farò con una mente soddisfatta e uno spirito appagato. Alla fine gli accordi maggiori ci stavano tutti, dai!

Non avevo mai avuto occasione di riflettere così specificamente sui singoli pezzi. Ho imparato molte cose! Grazie