La sirena all’inizio di You Got Soul come il titolo del singolo Wake Up, di cui vi abbiamo portato nel backstage del videoclip, suonano come una sveglia, sveglia intesa come “scossa” che con la loro musica i Typo Clan continuano a darci ancora una volta (forte e chiaro) portandoci fuori dai confini del cantautorato italiano che in questo momento storico alternando qualità a produzioni fotocopia la fa da padrone nel mercato discografico nazionale. Ma al duo i numeri del contatore di spotify non interessano, dietro c’è una anima più forte che colloca il progetto e questo nuovo album So Many Fights, fuori per Vulcano, prodotto insieme a Bruno Belissimo e Marco Caldera, nelle dinamiche sonore internazionali.
Diciamocelo chiaramente, non mi sarei stupito di identificare Typo Clan come un progetto nato in Francia, in Uk o oltre Oceano grazie alle contaminazioni nu-soul e funky, che mi ricordano a tratti il collettivo JUNGLE capace di solcare importanti palcoscenici mondiali e d’avanguardia musicale come il ClubtoClub di Torino. Dobbiamo renderci conto e prender atto che anche nel nostro paese c’è la giusta cultura e capacità per realizzare produzioni con questa caratura artistica. Detto ciò, vi invito ad immergervi nell’ascolto delle 11 tracce, nate dalla necessità di raccontare il disagio nei confronti di un sistema sbagliato e la conseguente voglia di rivalsa, che compongono questo potente ed allo stesso tempo raffinato disco che il duo ci introduce traccia dopo traccia.
WAKE UP
Con Wake Up cantiamo del loop nel quale viviamo e dal quale
sembra impossibile uscire. Wake up, work, come back home,
smoke a joint, repeat. Questa è la frase che ripetiamo
ossessivamente nel pezzo e questa in fondo è la vita che
dobbiamo vivere tutti, nessuno escluso. I fiati, gli archi e il ritmo
incalzante, che accelera nel finale, sono fondamentali per
descrivere questo senso di oppressione.
A IN MOROCCO
Una delle prime tracce che abbiamo scritto dopo il nostro ultimo
EP, uscito nella primavera del 2019. La strumentale esisteva da
qualche mese, il sound a cassa dritta infatti appartiene a quel
periodo del nostro percorso musicale. Il testo invece è il racconto
di un amico e di una fuga psichedelica in Marocco.
EASY COME, EASY GO
Nel pezzo, scritto durante la quarantena dello scorso anno,
riflettiamo su come i rapporti tra le persone siano fragili e
minacciati dalla semplice mancanza di empatia. In quel periodo,
difficile per tutti, ci siamo trovati spesso a parlare di come molti
stessero tirando fuori il peggio con gli altri. In perfetto stile Typo,
quando si parla di cose serie, il pezzo è super fresh.
AFTER SHOW BLUES
Estate 2019. Festa in spiaggia della nostra etichetta Vulcano. Sul
palco dell’Hana-Bi i Terso, Bruno Belissimo e noi. Ai piatti la crew
di Undamento insieme a Frah Quintale. Finiamo la serata a ballare
tutti insieme reggaeton in una disco vicina. Insomma, party
perfetto. Con quella malinconia da fine serata, il pezzo descrive i
momenti passati insieme alla nostra family bolognese.
GUILLOTINE
Arriverà il giorno in cui i responsabili della società perversa e
classista in cui viviamo dovranno essere ritenuti responsabili e
allora arriverà anche una nuova ghigliottina. Non più letterale ma un
“revolutionary game”, una presa di coscienza rabbiosa.
Inizialmente non eravamo soddisfatti al 100% della strumentale di
Guillotine. La co- produzione di Bruno Belissimo in questo caso ha
fatto maturare il pezzo tanto da farlo diventare uno dei singoli del
disco.
SKIT (ARREST THE COPS)
Il pezzo nasce prima strumentale da una jam con un amico della
quale abbiamo campionato solo alcune parti. Nello stesso periodo
George Floyd veniva vigliaccamente ucciso da un infame in divisa
e Tamika Mallory, attivista americana, tenne un incredibile discorso
che abbiamo inserito sulla strumentale nei suoi passaggi più
potenti. È uno skit ma è anche un pezzo fondamentale per capire il
messaggio del disco.
YOU GOT SOUL
You Got Soul racconta quel sentimento oscuro che si prova
quando ci viene chiesto di essere “straight, careless, competitive”,
di calpestare sorelle e fratelli per un sistema che noi stessi non
tolleriamo. Lo fa con rabbia, nelle strofe, attraverso una predica
quasi religiosa, esortando a reagire. E lo fa con falsetti e fiati, nei
ritornelli, dove la frase è solo una: “tenetevi i vostri cazzo di soldi,
noi abbiamo un’anima”.
DON’T BE SO SHY
Don’t be so shy è il brano più etereo del disco, resta sempre
sospeso senza mai poggiare su una ritmica invasiva. Il falsetto
accentua questa sensazione e tutto il sound aiuta a dare un senso
alle liriche. Inizialmente molto pessimista (“happiness is the realest
thing we live, too bad this is not reality”) il brano assume tutto un
altro significato quando entra in gioco l’essere musicisti: “we got
music and love when we need something to rely on”.
STRAWBERRY FLAVOUR
“We share some beats, and so many troubles, but we chew them
like bubblegum, strawberry flavour”. Questo per noi è fare musica,
prendere gli sbattimenti e dargli una forma concreta e appetibile,
trasformarli in qualcosa di buono e da condividere con gli altri. In
Strawberry Flavour cerchiamo di raccontare questa nostra
missione.
I QUIT MY JOB
(Manuel) Il mio vecchio lavoro e tutto quell’ambiente aziendale
triste, povero di empatia e umanità era diventato un peso
insopportabile. Il giorno in cui mi sono licenziato ricordo di aver
fatto il tragitto verso casa con Off The Wall di Michael Jackson a
volumi spropositati e con un enorme sorriso stampato in faccia. Il
pezzo parla di quella mezza’ora di euforia in auto.
DANY’S WEED
Si parla di cartine e filtri, di fame chimica e di grinder. In superficie,
insomma, un inno al THC. In realtà parlare di joint in questo pezzo
è solo un pretesto per parlare di un’amicizia che dura da anni e
ringraziare per la generosità e l’affetto. Anche in questo la
strumentale nasce da una giornata in chill in studio con qualche
amico.