Un’opera senza tempo, svincolata da dogmi e pressioni, che lega dieci storie con un incantesimo etereo, che non può far altro che farti amare l’arte, la musica nella sua essenza più eterna e imperfetta, nel groviglio di emozioni della sua semplicità. Non è più un mistero la natura mitologica di Andrea Venerus, come il viaggio degli dei che si intraprende lasciandosi “attraversare dalla (sua) musica”, un po’ come ha fatto quella ragazza “Sola”, una visione quasi ipnotica, capace di attrarre tutto a sé come un buco nero. Ecco, l’arte di Venerus può essere descritta proprio con queste ultime poche parole: non riesci a farne a meno e, con l’ultimo album “Il Segreto” (Asian Fake/Sony Music), non ha di certo deluso le nostre aspettative. Dopo più di due anni da “Magica Musica”, progetto che lo ha consolidato nel mercato discografico italiano, Andrea torna, confermando la sua presenza nell’Olimpo dei grandi (musicalmente parlando, non tanto a livello di numeri – sfortunatamente).
Ricerca e sperimentazione in un album con un’anima, un inno alla musica suonata registrato tutto in presa diretta, senza metronomo e con dei “vecchi” strumenti degli anni ’60 e ’70, dove alla componente musicale si aggiunge quella umana, naturale nella sua imperfezione. Il suono del treno che vibra tra i muri del suo studio, i passi, le risate: nulla è stato tolto – fortunatamente. Un progetto vivo, che fa riflettere, soprattutto sulle dinamiche discografiche dell’ultimo decennio: un album destinato a rimanere nel tempo, che impatta bruscamente con una fluidità di produzione e fruizione sempre più allarmante (inutile dire che “Il Segreto” in questo scontro ha avuto, e avrà, la meglio. Un progetto che non asseconda proprio nulla, se non l’arte e la voglia di riportare una sorta di umanesimo musicale). Quello che ora ci preme scoprire è quale sarà la dimensione live di un progetto che, nella sua versione “studio”, senza troppi fronzoli e pretese, suona gran bene. La sfida sarà forse dunque quella di arrangiare un progetto di questo calibro per la performance live o meglio, dato che di per sé è un progetto concretamente suonato e registrato dal primo all’ultimo strumento, la sfida sarà proprio quella di renderli giustizia anche sul palco (ma sinceramente di questo non siamo minimamente preoccupati). Tour segreto 2023 in partenza il prossimo 23 giugno dall’Artico Festival (Bra – CN) per poi proseguire il 25 giugno in direzione Roma Summer Fest – Cavea Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone (Roma), il 04 luglio al Goa Boa (Genova), il 07 luglio a Tener-A-mente Festival del Vittoriale (Gardone Riviera – BS), il 13 luglio 2023 – Sherwood Festival (Padova).
Tornando a quello che è il disco nella sua essenza artistica, troviamo un alternarsi di brani intimi e viscerali, ad altri spensierati e leggeri, nelle sonorità così come nei testi. Dieci tracce che accompagnano l’ascoltatore in una dimensione ancora inedita per i fan di Venerus, dove per ora viene messa da parte la componente “estetica” tra paiettes e lustrini, presentandosi in una veste dove non ci sono più “barriere o contorni”, ma nuda e cruda, con solo tanta buona musica da cui farsi trasportare.
Ph. Credits @ Matteo Strocchia e Marco Servina