Domani, sabato 4 dicembre, Caramello circolo Arcibellezza, Milano. Save the date, perché questa segna la seconda data del tour di Wrongonyou, ai tempi Marco Zitelli, e che servirà all’artista soltanto come riscaldamento per i prossimi live che si terranno in giro per l’Italia. A pochi mesi dall’uscita del suo nuovo album “Sono io”, Wrongonyou è pronto finalmente a farsi riascoltare dal vivo dopo un anno discografico trascorso a singhiozzi. Nella sua ultima creazione possiamo apprezzare la voce calda e avvolgente di Marco che si mescola ad una novità nel suo repertorio: la scelta di cantare in italiano.
Con un orecchio rivolto all’oltreoceano ma con i piedi e il cuore ben radicati in Italia, Wrongonyou ci introduce alla sua nuova avventura fatta di palchi, microfoni e occhi che brillano.
Ciao Marco bentornato su Beat and Style! Abbiamo avuto il piacere di parlare con te nel (lontano) 2018, cosa è cambiato ad oggi nel Wrongonyou del 2021?
Beh sono cambiate tante cose, ma alla fine si cambia tutto per non cambiare niente. Sono sempre in cerca di nuovi suoni e nuove melodie e tanta voglia di fare. Sicuramente c’è più maturità in questo progetto, ma l’importante è che ci sia sempre spensieratezza… è come un carburante.
Il 4 dicembre sarai presente ad un data importante al Caramello, circolo Arcibellezza di Milano, la seconda data del tuo tour invernale. Come stai vivendo la vita da palco?
Non vedo l’ora di suonare a Milano! Dopo due anni, passati a suonare a singhiozzo, risalire su un palco è veramente forte come sensazione, finalmente non lo si dà per scontato al 100% anche se c’è ancora come un freno nel lasciarsi andare del tutto. Però giustamente ci sta, dopo tutto quello che abbiamo passato.
Quest’anno hai anche pubblicato l’album “Sono io”, uno dei tuoi primi progetti in italiano: ti va di raccontarcelo in breve?
“Sono io” è l’esatta fotografia di come stavo e chi scoprivo di essere durante il primo lockdown. È stata una cura e un continuo scoprirmi scrivere questo disco.
Rispetto ai tuoi lavori in inglese, sono cambiati i punti di riferimenti artistici e musicali per cui c’è stato questo “cambio di rotta”?
No assolutamente! L’occhio e l’orecchio sono sempre puntati oltreoceano e le ispirazioni sono sempre le stesse anzi si aggiungono nuove cose di giorno in giorno. In più per l’italiano sono partito dalle basi, facendomi scorpacciate di cantautorato italiano (Dalla, Battisti, Tenco, ecc ecc..)
C’è qualche rituale che hai e puoi svelarci che precede sempre ogni tuo live?
Più che un rituale è un abitudine, anzi forse un vizio. Dopo aver fatto i vocalizzi e le flessioni, bevo un bicchiere di Rum (possibilmente Santa Teresa) liscio e poi me ne portò un altro sul palco e ci passeggio per tutto il concerto. Mi riscalda bene la gola, mi rilassa.
Restando sempre sul tuo tour, quali saranno le prossime date dopo quella di Milano in cui i nostri amici sparsi per lo stivale potranno venirti ad ascoltare?
Spero di incontrarci in giro per l’Italia e che la situazione ritorni sempre più normale! Ci vediamo presto.
10 DICEMBRE – LOCOMOTIV CLUB – BOLOGNA
11 DICEMBRE – NEW AGE CLUB – RONCADE (TV)
16 DICEMBRE – MONK – ROMA